Smettere di fumare è un obiettivo raggiungibile anche dal più accanito dei fumatori. Non ci credete? Vi assicuro che è assolutamente necessaria solo una cosa: volerlo davvero. La nostra mente gioca un ruolo importantissimo anche in questo campo, come in tutta la nostra vita.
Fumare non è un semplicemente un vizio: la nicotina crea una vera e propria dipendenza, tanto che entrano in gioco sia il desiderio di fumare sempre più sigarette, sia l’astinenza una volta che si decide di smettere, vero e proprio malessere fisico e psichico.
Volere davvero smettere di fumare però non è tutto ciò di cui abbiamo bisogno: è un ottimo punto di partenza, ma non è la sola e unica risposta. Cosa succede se, pur volendolo fortemente, non riesco a perseguire questo obiettivo? Arriva il senso di colpa che, lesto, in qualche modo mi giustifica, mi dà una ragione per continuare a fumare.
Spingerci verso il senso di colpa quindi non ci aiuta a smettere, ma al contrario è il nostro alibi perfetto per continuare ed evitarci dolore e fatica.
Evitiamo anche di elencare i rischi per la nostra salute: chi fuma li conosce bene e forse addirittura più di un non fumatore, ma ciò non alimenta affatto il desiderio di smettere. La paura, come il senso di colpa, fornisce un ulteriore alibi per continuare, perché il fumatore “guarda dall’altra parte”, o ne è addirittura assuefatto (come per le immagini raccapriccianti che sono stampate sui pacchetti di sigarette). Da questo punto di vista, è utile invece aiutare la persona ad avere una visione più ampia del proprio benessere, instillando il “senso di responsabilità” per se stesso in primo luogo, e poi anche per gli altri.
Cosa fare?
È utile fermarsi e pensare a cosa rappresenti per noi la sigaretta, il suo significato iniziale e quello attuale, venire a patti con le proprie emozioni e fare in modo che smettere di fumare sia davvero una scelta di libertà, trovare il motivo principale e scatenante e portarlo avanti come fosse la propria bandiera che ci ricordi in ogni momento l’importanza di ciò che si è, appunto, scelto di fare. Nella pratica, invece, si ricorrerà a delle strategie, piccoli accorgimenti che ci inducano, nella nostra quotidianità, a fare sempre di più a meno della sigaretta. Non ci sono kit magici ed è impensabile che si riesca a smettere da un giorno all’altro per sempre, quando magari si finiscono due pacchetti di sigarette al giorno. Prendiamoci il nostro tempo, gradualmente, se necessario chiediamo aiuto. Uno psicologo può accompagnarci in questo percorso verso un sempre maggior benessere e consapevolezza di noi stessi, se ne sentiamo il bisogno.
Smettere di fumare è un sacrificio, ma con i giusti mezzi sarà anche una importante vittoria.
dott.ssa Deborah Landa
Da sempre amante dello sport, ho una naturale inclinazione verso gli sport acquatici.
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