Eccoci qui, periodo delle feste. La neve, il freddo, le coperte, la cioccolata calda, le luci natalizie, gli alberi addobbati, tutti intenti a far regali… Non sentite anche voi quest’aria di magia? Non vi sentite più buoni?
No, non rispondete alla domanda. Probabilmente sarà falsa, e quella sincera non piacerà prima di tutto a voi. Sicuramente qualcuno di voi fa parte di quella schiera di persone, o conosce qualcuno, che odia il Natale, le feste e tutto ciò che ci sta dietro, o per i classici motivi di consumismo ormai imperante in tutte le nostre feste (diciamocelo, i panettoni a inizio novembre sono un po’ esagerati), o per motivi personali più profondi. E come si può fare?
Nessuno può sfuggire al Natale, a meno che non ci si dia all’eremitismo e si scappi lontano da tutto e da tutti: dalla famiglia, dagli amici… Ma davvero si vuole tutto ciò? E per cosa poi?
C’è qualcuno che ci ha provato: il Grinch. Difficilmente non si conosce la sua storia… Brutto e verde, cattivo, che odia il Natale e tutto il periodo delle feste, lo scambio dei doni e la magia di questo periodo… E se ne sta solo su una montagna. Ma anche per lui arriva il momento di affrontare i motivi del suo odio, quando una bambina, forte del vero spirito natalizio, fa di tutto affinché questo “mostro” ritorni ad amare il Natale e a sentirne la magia… E scopriamo che alla fine nemmeno il Grinch è così cattivo e indifferente e festeggia il Natale con la popolazione del paese da cui era scappato.
Questo per dire cosa, vi chiederete. Per farvi riflettere su un concetto specifico: dal Natale non si può scappare, è intorno a noi e quindi spetta solo a noi quanto farci prendere dalla sua magia e quanto farci coinvolgere dalle tradizioni. L’ago della bilancia siamo noi: il Natale può essere quell’occasione in più per dire a qualcuno che gli si vuole bene, per dimostrargli che gli siamo vicino e che conosciamo i suoi gusti, per far quel qualcosa di più e di diverso dal solito. Insomma, quante volte vedete i parenti lontani escluso durante le feste? Eppure vi fa piacere, no? Quando vi viene voglia di cucinare qualcosa di diverso dal solito, un po’ particolare? Poche volte, vero? E spesso per occasioni speciali (come, appunto, le feste), no? Correggetemi se sbaglio. E i regali? Non siete obbligati a far regali grandiosi, basta qualcosa di piccolo che parli del rapporto tra voi e la persona cui è destinato. Non è materialismo, non è consumismo, è l’occasione per regalare qualcosa di concreto e significativo.
Capisco che ci siano anche motivi profondi per non sopportare le feste, ma cercate in qualche modo di superarli, perché se lo volete il piacere che deriva da queste feste può superare i dolori della vostra anima. Perché, si sa, le feste, e soprattutto il Natale, portano a galla anche pensieri importanti, ricordi che durante l’anno il lavoro e gli impegni riescono a nascondere in un angolo della mente ma che adesso, invece, si fanno sentire con forza. Il Natale è la festa della famiglia, e se parte della famiglia sta male, o è lontana, o non c’è più il dolore è molto più grande del solito. Lo so, non è facile. Ma cercate di pensare a quei momenti sì con nostalgia, ma anche col sorriso, perché sono stati momenti felici e chi non c’è più non vorrebbe mai che non vi godiate questi momenti ora. Queste persone vivono in voi, nella vostra mente, nei vostri ricordi, e vivranno con voi ogni momento che passerete non solo a Natale, ma in ogni istante. Anche per questo motivo, cercate di trovare un vostro significato per viverlo nel modo più sereno possibile.
Insomma, siete voi che fate il Natale. Dateci il vostro significato. Non fatevi prendere dal consumismo e dal materialismo se non vi piace, né dall’obbligo di essere buoni a tutti i costi. Siate voi stessi, ma fatevi influenzare dalla magia di questi giorni, perché capita solo una volta all’anno.
dott.ssa Deborah Landa
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