Nell’articolo precedente abbiamo iniziato a declinare il ruolo del genitore prendendo come parola chiave il verbo “SUPPORTARE”. Ora, la domanda delle domande: vincere o essere vincenti?
Sembrano quasi sinonimi, vero? E invece dentro ci sono molte sfumature diverse, che a volte si avvicinano, ma altre si allontanano l’un l’altra. Non ci prestiamo sempre attenzione ma, analizzandole più da vicino, ci accorgiamo che possono rappresentare due mondi diversi (e, quindi,
anche due mondi educativi diversi).
“Vincere”. Cosa richiama? Il prevalere, l’essere superiori, il raggiungere l’obiettivo (la vittoria) prima degli altri e a scapito di tutto il resto. Se io vinco, qualcun altro perde. Se vinco, sono superiore.
Forti della frase “Vincere non è importante. È l’unica cosa che conta” educhiamo piccoli atleti a guardare solo a quel +1 rispetto all’avversario, a guardare alla prestazione, a dare il massimo in vista di un risultato esterno: la vittoria sull’avversario, sul nemico.
Ovviamente, la vittoria è sempre gradita e ricercata da tutti: genitori, atleti, allenatori, società… sono tutti più contenti quando si vince.
Ma quando si perde? Quali possono essere le reazioni e le emozioni di un bambino che fin da piccolo ha dentro solo il raggiungimento della vittoria?
Ecco qui che scende in campo “Essere vincenti”. Quale immagine ci richiama?
A me, personalmente, quella di completezza e di tranquillità. Non c’è una fatica, una corsa contro tutto e tutti per arrivare primi al risultato. Una persona vincente è una persona onesta, che si impegna, che collabora e aiuta i compagni, che rispetta gli avversari, il risultato e l’arbitro, che si lamenta, ma non sbraita. Insomma, una persona consapevole e che sa gestire le proprie emozioni. Una persona completa, che sa trarre insegnamenti da ogni situazione. La vittoria diventa quindi personale, perché io vinco sempre, anche quando il risultato è a favore dell’avversario. Ho imparato qualcosa, ho capito che devo impegnarmi di più in allenamento per migliorarmi, ho messo alla prova le mie capacità. Ho fatto, faccio e farò tutto questo per me. E, tolta l’ansia da vittoria ad ogni costo, mi diverto pure.
Ecco qui un altro tassello da aggiungere al verbo “supportare”: aiuto mio figlio o mia figlia ad essere persone vincenti. E vale nello sport come nella vita.
Non sempre chi vince è anche vincente.
Ma chi è vincente vince sempre.
dott.ssa Deborah Landa
Da sempre amante dello sport, ho una naturale inclinazione verso gli sport acquatici.
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