Ci sono quelle settimane da paura in cui siete in crisi completa, totale paranoia… ma poi arriva il weekend. Che bello, relax.
Assolutamente sì, ma poi vi propongono di andare in montagna, e voi accettate con entusiasmo, perché avete proprio bisogno di staccare da tutto. Peccato che voi non sappiate sciare, e quindi vi faranno una giornata di lezione.
Ecco, pensate a quello sport per cui siete totalmente negati, di cui non sapete niente, credete i movimenti semplici ma poi si scoprono proibitivi… ecco, questa è la mia situazione con lo snowboard. Il problema è che mi affascina anche parecchio, e sono una “testa dura”.
Arriviamo, attacco la tavola, parto, cado. Mi rialzo, cado. Di nuovo su (a fatica) e giù di nuovo. Così buona parte della giornata.
E sono convinta che chi mi guardava si chiedeva “ma chi glielo fa fare?”. Anche perché qualche volta me lo sono chiesta pure io…
Ecco, chiediamocelo insieme. Cosa mi spinge a continuare?
Niente e nessuno. La motivazione è mia. Solo mia. Sono io che voglio farcela. Questa si chiama Motivazione intrinseca, interna. Niente e nessuno ti obbliga a farlo, sei tu che vuoi. E questo per una come me (abituata al mare, senza un buon equilibrio, che patisce il freddo) è importante, perché le cadute fanno male, molto male. Non solo fisicamente, fanno male dentro: “Come è possibile che faccio sempre gli stessi errori?” “Perché non riesco a sentire la tavola?”
Qui entra in gioco la resilienza: essa indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità. Sono persone resilienti quindi quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti… ed è, come capirete, strettamente legata alla motivazione. Più siete resilienti più utilizzerete le botte fisiche e morali a vostro favore, vi aiuteranno a rialzarvi e a riprovarci, è ancora e ancora, perché troverete degli insegnamenti.
Ricordate: la resilienza è allenabile. Non imponetevi di fare qualcosa troppo oltre il vostro limite, ma che sia abbastanza sfidante, ma soprattutto che sia VOSTRO. Il resto arriverà. Più voglia avrete, più vi rialzerete.
Si, capiteranno i giorni e i momenti in cui starete per gettare la spugna, in cui una caduta farà più male delle altre perché va a sommarsi a tutte quelle avute durante la settimana, facendovi sentire ancora più male, e poco potrete fare da soli. In questi momenti circondatevi di persone che vi conoscono bene, davanti alle quali non avete paura di mostrarvi deboli o incapaci, qualcuno di cui vi fidate. Voi non siate nervosi, chi fa le cose di fretta e col nervoso sbaglia. Fate un respiro, calmatevi, rilassatevi. Ci penserà lui ad aiutarvi a rialzarvi, a togliervi la neve di dosso e a darvi un consiglio verso la vostra giusta direzione. La vostra sfida rimane sempre lì. E la caduta dopo, fidatevi, farà meno male. Questo vale per un nuovo sport come sul lavoro o a scuola, insomma nella vostra vita quotidiana. Fate di ciò che avete di fronte la VOSTRA sfida.
Per quanto riguarda la mia sfida con lo snowboard, ho chiuso la giornata con due belle discese (senza cadute). E voi? Avete mai attraversato momenti simili? Come ne siete usciti? Quanta motivazione e quanta resilienza mettete in gioco in ciò che fate? Parliamone!
dott.ssa Deborah Landa
Da sempre amante dello sport, ho una naturale inclinazione verso gli sport acquatici.
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